martedì 29 ottobre 2013


Hideout

Pace e prosperità a tutti.

Oggi vorrei parlarvi di Hideout un manga dai toni davvero asfissianti.

Innanzitutto cominciamo subito con il dire che è un volume unico ad un prezzo accettabile con sovra-copertina davvero bello e già questo è un punto a suo favore in quanto nella spesa di un prodotto non si acquista solo l'opera intellettuale ma anche la il supporto materiale che ha un'importanza almeno equivalente.

Ma non indugiamo oltre...

Il termine esatto per definire questo volume è un piccolo capolavoro, o meglio dovrei dire un capolavoro piccolo. Nel suo volume unico si comincia in un modo, la storia prende una piega inaspettata ad un certo punto grazie alla coppia di sposi che apre la storia, poi la stessa cambia in un altro modo assolutamente diverso da come era cominciato, poi flash-back che spiega il secondo colpo di scena (anche lui assolutamente diverso dal resto) per finire poi in un tutt'altro modo.

Queste sono le sensazioni che ho provato leggendolo, e tutto questo in un (non vorrei essere ripetitivo ma lo faccio lo stesso) unico volume, il dono della sintesi senza tralasciare nulla.

Hideout in un volume racconta l'orrore, l'asfissia, la claustrofobia e la cosa più bella di tutte è che tutte queste sensazioni sono più forti non nel momento di tensione vero, non nel momento in cui i “mostri” si palesano ma nel momento in cui racconta la vita di coppia dei due! L'indovinello è capire chi è il mostro tra i personaggi.

Credo che una parte della storia (spero non tutto, poi capirete leggendolo) sia stato vissuto dall'autore che alla fine di tutti in un post scriptum dice: “con quest'opera credo di aver estratto tutto il veleno che avevo in corpo...” e ne doveva avere davvero molto.

Ora un po' di storia senza rivelare nulla di importante...

il tutto inizia con un viaggio, un viaggio riparatore... per risollevare le sorti di una coppia di coniugi, lui uno scrittore, lei... ricca di famiglia. L'ossessione che pervade i tutto, il leit motiv di tutta l'opera è la necessità ossessiva di una redenzione, di ricominciare dove forse è impossibile non perché lo impedisca il tempo o la fisica ma solo la società con le sue regole non scritte, regole che hanno un unica definizione; castranti.

Non dimentichiamo poi i disegni e le scelte di stile che si accompagnano perfettamente alla crudezza della storia, nel complesso (anche se è un termine bambinesco) davvero belli.

Io sono... Seiichi Kirishima...

Tu sei... la mia... famiglia...

Asmodeus Zed

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